
(Tempo di Lettura del Post 3 minuti Netti, quelli che ci vogliono per farti scambiare BTC per valuta Fiat)
La guerra al bitcoin sta iniziando mentre la finanza tradizionale è al collasso
Il mondo della finanza tradizionale è molto preoccupato di ciò che Bitcoin e altre criptovalute potrebbero cambiare a livello sociale. Mentre alcuni credono che Bitcoin morirà, è chiaro che il resto del mercato non è d’accordo, infatti i regolatori di tutto il mondo stanno lottando per mantenere un certo tipo di controllo su queste criptovalute, perchè iniziano ad averne paura.
Bitcoin sta crescendo in popolarità in tutto il mondo.
I regolatori cercano di capire come imbrigliare Bitcoin, e normative più forti potrebbero facilmente diventare divieti severi sulla criptovaluta.
Bitcoin nel frattempo ha espanso la sua portata in tutto il mondo da quando è stato lanciato “per gioco”, tuttavia, ponendosi in questa posizione, ha ormai raggiunto un punto in cui fa muovere la politica in quasi ogni parte del mondo e ora è nel mirino della parte del mondo che conta davvero.
Le politiche monetarie di paesi “culturalmente” sviluppati stanno creando problematiche in tutto il mondo, i mercati tradizionali soffrono e la (S)Valuta Fiat per come la conosciamo sta per giungere al termine della sua Vita (indegna).
Tutto questo sta determinando uno spostamento quasi repentino verso beni rifugio come oro, metalli preziosi e da qualche anno a questa parte anche Bitcoin.
Bitcoin l’oro digitale
Per un po ‘di tempo, Bitcoin (BTC) è stato classificato come il logico successore dell’oro. In effetti, la criptovaluta è stata soprannominata da alcuni come “oro digitale” e questa narrativa tanto discussa dell’oro digitale si sta rafforzando sempre di più.
APRO PARENTESI A mio avviso i grafici e i prezzi di Bitcoin si stanno dimostrando essere molto simili a quelli dell’oro. CHIUDO PARENTESI
Per migliaia di anni, le persone hanno usato metalli preziosi – vale a dire rame, argento e oro – per adempiere alle principali funzioni del denaro: un’unità di conto, un mezzo di scambio e un deposito di valore.
Dopo 10 anni di esistenza, la questione se Bitcoin possa o meno essere effettivamente considerato “oro digitale” continua a essere discussa nel settore.
In ogni caso il dato oggettivo sta nel fatto che Bitcoin è progettato per essere scarso, ma quando nasce la discussione se possa essere una potenziale riserva di valore, molti indicano la volatilità storica di Bitcoin come argomento che va contro la tesi.
In una recente ricerca pubblicata su Twitter, una società di ricerca sui mercati delle criptovalute ha scoperto che Bitcoin ha continuato a dimostrarsi una riserva di valore digitale, e più il mercato tradizionale soffre e più Bitcoin si rafforza.
E mentre la Federal Reserve sollecita cautela nei confronti del settore e il Segretario del Tesoro esprime la convinzione che le criptovalute potrebbero in definitiva essere una minaccia per la sicurezza nazionale, gli investitori non sembrano essere scoraggiati da queste affermazioni.
Mercato Nero e Concorrenza
Alcuni paesi stanno cercando di fermare l’uso della criptovaluta con un divieto al Bitcoin (come l’India), mentre altri cercano di creare le proprie criptovalute come la Cina, l’Iran, il Venezuela e aggiungerei anche gli USA con LIBRA.
Secondo una teoria, ci sono quattro fasi che Bitcoin alla fine attraverserà, che sono le fasi simili a quelle che esternò Gandhi (prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono e infine vinci) e che sono:
- Luna di miele
- Mercato nero
- Concorrenza
- Resa
In questo momento, è chiaro che il mondo si è separato sulle fasi, così come si è già separato su innovazione e sviluppo o politica monetaria, e ad esempio mentre gli Stati Uniti sono ancora nella fase della luna di miele, il che significa che non ha ancora completamente bandito Bitcoin, l’India è già al Mercato Nero e la Cina, l’Iran, il Venezuela alla Concorrenza.
Ma se prendiamo sempre come esempio il mercato degli USA possiamo notare come stanno indubbiamente esercitando già pressioni normative su tutte le società che sono attualmente coinvolte nell’ambiente crittografico, infatti questa fase è caratterizzata dal desiderio Spasmodico delle agenzie statali di controllare le vendite al dettaglio e un esempio perfetto di questo processo in corso è con BitLicense a New York, una “licenza” che da il via a un nuovo dipartimento per le licenze di criptovalute.
Come funziona?
Il NYDFS crea una nuova divisione per supervisionare le licenze per le società di criptovalute sul mercato. L’intenzione ufficiale è quella di proteggere i clienti e creare migliori pratiche nello spazio della criptovaluta, la funzione reale invece è quella di fare un bel censimento su quante persone seguono e posseggono criptovalute.
Le società di crittografia affermano di aver bisogno di regolamenti chiari e flessibili piuttosto che di approcci di licenza restrittivi.
Si ma come fanno a fare un censimento?
Le società di crittografia che vogliono operare a New York devono disporre del cosiddetto BitLicense per garantire che le società seguano determinati standard per quanto riguarda le loro operazioni, queste aziende devono fornire informazioni sui clienti e seguire le rigide normative KYC e AML.
Capito come si fa censimento?
“Tu dai i dati a me e io do la licenza a te, un pò quello che farà anche LIBRA, che in questo momento viene tanto attaccata da Trump, ma che sarà un sistema per continuare ad avere un’egemonia monetaria mondiale USA“
Quindi diciamo che la strada per far entrare Bitcoin nella fase del mercato nero, durante la quale i governi metteranno fuorilegge le transazioni Bitcoin e il mining di Bitcoin diciamo che è già stata aperta.
In molti paesi del mondo, come detto prima, questa fase è già in atto, a causa delle preoccupazioni che il monopolio sulla valuta fiat sia minacciato in quella fase. Uno degli ultimi paesi a entrare in questa fase è come detto prima l’India, poiché i regolatori hanno già proposto un divieto completo che criminalizzerebbe il possesso digitale, il mining e la transazione di Bitcoin.
Durante questa fase, è possibile che altri stati finiscano per emettere la propria valuta digitale ed entrare in Concorrenza con Bitcoin (vedasi Cina, India stessa e USA con Libra, Iran, Venezuela, Russia )
Conclusioni
Le fasi naturalmente possono sovrapporsi e ogni regione del mondo si trova in un posto diverso in questo momento, qualcuna potrebbe anche trovarsi alla Resa per evitare il male peggiore, ossia il controllo totale da parte di una nazione sul mondo con una valuta digitale dentro una tecnologia ancora più controllabile se centralizzata.
Tuttavia, se gli stati finissero per lavorare insieme per sradicare definitivamente la criptovaluta, la situazione potrebbe peggiorare, creando una “guerra al Bitcoin” a livello mondiale, e questo sarebbe lo scenario peggiore che andrebbe sicuramente messo agli atti, ma che sarà difficile che si realizzi, visto che tutti gli stati contemporaneamente non si metteranno mai d’accordo sul combattere insieme Bitcoin, anche perchè il Nemico del mio Nemico è mio amico, o no?
Diciamo che il mondo, inteso quello economico e non quello fatto da esseri umani, si trova fra l’incudine e il martello, e se giocassimo a scacchi sarebbe quasi uno scacco al Re, quindi ancora qualche mossa per arrivare ad uno scacco matto, ossia qualsiasi mossa fai hai perso definitivamente.
Per quanto riguarda la realtà dei fatti possiamo dire che questa “guerra” potrebbe accadere in maniera più infida, ed è probabile che gli Stati Uniti applicheranno regolamenti più rigorosi, faranno finta di combattere LIBRA, che invece sarà lo strumento che permetterà loro di accumulare più BTC o altra valuta sulla terra, e porteranno gli altri paesi a prendere provvedimenti, e quindi a mio avviso se gli stati vogliono ancora sopravvivere dovranno essere più soft piuttosto che applicare un divieto assoluto, e in quel caso bisognerà davvero tenere le antenne dritte e comprendere che sono solo piccoli passi per bandire la decentralizzazione, quindi non mollare le tue crypto per valute digitali centralizzate, e usa Bitcoin come riserva di valore.
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