Bitcoin e criptovalute amore e odio

Tempo di Lettura del Post :personale ma ATTENZIONE potresti davvero cambiare idea sulle Criptovalute!

Tutti odiano le cripto ma sono quelle che salveranno il mondo

Mentre in questi giorni si fanno analisi su prezzi, trend, resistenze, supporti, se lanceranno LIBRA (secondo me si, è solo un action movie per ora quello che stanno facendo online sui dubbi e le incertezze di lanciare LIBRA e un’ottima campagna di Marketing), il mondo continua ad evolversi in silenzio!

Ed è normale che il mainstream ti faccia sapere solo ciò che è negativo, perchè tu devi iniziare ad aver paura a possedere le cripto, perchè sono cattive, perchè vanno contro un sistema che invece ti ama e ti protegge (Stra lol).

Ma nel mondo, fortunatamente e come detto anche in un Post recente, sarà difficile che tutti i paesi possano essere uniti nel combattere Bitcoin e le criptovalute, perchè il nemico del mio nemico è mio amico.

E forse non sai che alcuni paesi stanno iniziando a capire quanto il decentramento possa essere un bene per tutti e quanto il decentramento possa portare EQUITÀ in questo mondo dove si anela all’UGUAGLIANZA.

Partendo dal presupposto che fa sempre più rumore un albero che cade che una foresta che cresce (vedasi caso INDIA o Trump) , andiamo a vedere alcuni dei paesi dove le criptovalute stanno entrando sempre più nel tessuto sociale.

Il Giappone ha in programma di istituire una rete internazionale per i pagamenti in criptovaluta

Il Giappone è in prima linea nella cripto-rivoluzione, e questo fatto è stato ulteriormente evidenziato da un recente rapporto di Reuters in cui si afferma che il Giappone sta progettando di istituire una rete internazionale per i pagamenti in criptovaluta, qualcosa di molto simile alla rete SWIFT, detenuta in questo momento dagli USA, al fine di combattere il riciclaggio di denaro.

COSAAAAAAAA?????IL RICICLAGGIO?

Si proprio il riciclaggio, quello che invece gli “espertoni” di Repubblica o Sola…Sole 24 Ore, continuano a sostenere possa avvenire con le criptovalute, e pensa te invece in Giappone pensano che possa essere combattutto con le criptovalute, pensa te che stupidi questi Giapponesi.

Tokyo mira a rendere operativa la rete nei prossimi anni e una squadra collegata alla Task Force intergovernativa per l’azione finanziaria (GAFI) monitorerà il suo sviluppo portando il Giappone a cooperare con altri paesi.

Il piano di creazione di questa rete è stato approvato dal Ministero delle finanze giapponese e dai regolatori dell’Agenzia dei servizi finanziari (FSA) a giugno.

È da sottolineare il fatto che il Giappone ha avuto sempre un approccio proattivo nei confronti di criptovalute e blockchain nel corso degli anni, qualcosa già evidente nel 2017 quando è diventato il primo paese al mondo a regolare gli scambi di criptovaluta a livello nazionale.

Singapore e le criptovalute

Potresti non saperlo, ma Singapore ha un settore nella criptovaluta in erba, e sicuramente non sai anche che, la ricca città-stato, è arrivata al punto di investire in Binance attraverso il suo fondo sovrano.

Singapore ha recentemente proposto in qualche modo una prima riduzione delle tasse utilizzando le criptovalute.

Infatti il governo ha suggerito di esentare le attività digitali incentrate sull’essere un mezzo di scambio (Bitcoin, Ethereum, Litecoin, Dash, Monero, XRP e ZCash sono stati forniti come esempi) da un’imposta sulle vendite, solo quando sono utilizzati per pagare bene o servizi.

Se la proposta della Inland Revenue Authority di Singapore passerà, i cittadini non saranno più obbligati a pagare il 7% dell’imposta su beni e servizi mentre effettuano queste transazioni.

Sai cosa vuol dire questo?

Che la gente inizierà a volere criptovalute per acquistare beni e servizi e ridurre le tasse e ciò livellerà il divario tra risorse digitali e denaro fiat, proprio come hanno fatto negli ultimi anni Australia, Giappone e altre nazioni lungimiranti.

L’Autorità monetaria di Singapore afferma che il governo locale sta facendo del suo meglio per connettere “banche e startup di criptovaluta fintech” e per vedere se si può raggiungere una base comune.

Le banche cinesi potrebbero iniziare a usare Bitcoin?

Negli ultimi anni la Cina ha avuto un rapporto difficile Bitcoin, e sebbene non vi siano stati segnali diretti da parte del partito al potere , il popolo ha ancora fame di criptovalute e potrebbe esserci un barlume di speranza di un avvicinamento verso Bitcoin e altre criptovalute.

Secondo un recente articolo di Forbes, la banca statale cinese ha pubblicato un’infografica pro-Bitcoin sul suo sito web.

La quarta banca più grande del mondo per attività sembra avvicinarsi alle criptovalute dopo che un tribunale cinese ha stabilito che Bitcoin dovrebbe essere considerato proprietà digitale, legittimando ulteriormente l’attività nella nazione totalitaria.

L’articolo è stato pubblicato attraverso il portale di notizie della banca di proprietà statale – uno dei quattro giganti bancari in Cina.

Nonostante il divieto di scambi da parte dello stato, Bitcoin è ancora molto popolare tra la gente, ricordiamo anche che il CEO dello scambio più importante al mondo è cinese, il progetto TRON è cinese, Neo è Cinese, e questi sono solo alcuni esempi.

Tecnicamente comunque Bitcoin è “legale” in Cina, sebbene le regole attuali siano ancora in un’area grigia e anche se il governo controlla tutte le transazioni sulle piattaforme di pagamento cinesi come WeChat Pay e AliPay, e i cinesi sono stati in gran parte privati ​​dell’opportunità di investire i loro risparmi poiché il mercato azionario è spesso visto come una truffa e le banche offrono pochi prodotti di investimento, Bitcoin è diventato il punto di riferimento per gli investimenti e il trading e le piattaforme peer to peer e i gruppi di chat sono ancora operativi nonostante gli sforzi di Pechino di annullarli.

Il regime autoritario si è reso conto che non può chiudere Bitcoin o un’altra cripto decentralizzata perchè non esiste un’autorità centrale da prendere di mira.

Quindi una grande banca che riconosce Bitcoin e che fornisce anche informazioni su di esso può essere il primo passo in avanti in un possibile avvicinamento dell’attività su una scala più ampia, anche se secondo me l’obiettivo sarà quello di creare una propria cripto per poter accumulare Bitcoin, così come ha fatto Maduro in Venezuela con il suo Petro.

Il Venezuela continua la sua Cripto tendenza

E a proposito di Venezuela secondo il sito di notizie spagnolo ABC, l’amministrazione del presidente Nicolas Maduro sta convertendo le entrate fiscali dell’Aeroporto Internazionale di Maiquetia (IAIM) in Bitcoin e altre valute, tramite l’app di portafoglio digitale Jetman Pay.

Praticamente le criptovalute vengono inviate agli scambi in Cina, Hong Kong, Russia e Ungheria, convertite in USD e restituite al Venezuela. Il team investigativo sostiene inoltre che Maduro e i funzionari stanno prendendo in considerazione l’espansione dell’utilizzo dell’app in Venezuela.

Questo sforzo è uno dei tanti indicatori del Venezuela che con la criptovaluta combatte l’iperinflazione della sua valuta locale “grazie” alle super sanzioni del “democratico” Trump

Inoltre, all’inizio di questo mese, il Super Dittatore Maduro ha ordinato a tutte le filiali del Banco de Venezuela di consentire ai cittadini di acquistare e scambiare il Petro, la criptovaluta nazionale che l’amministrazione Maduro spera possa fornire una scappatoia attraverso sanzioni economiche e stimolare l’economia in declino.

APRO PARENTESI Il Petro è stato annunciato per la prima volta da Maduro a dicembre del 2017, quando ha annunciato in un discorso televisivo che la criptovaluta sarebbe stata sostenuta da forniture venezuelane di petrolio, benzina, oro e diamanti. La nazione ha consentito transazioni internazionali dal 1 ° ottobre 2018, ma finora la criptovaluta non è riuscita a ottenere una sostanziale attenzione, ma i Venezuelani hanno potuto usare Bitcoin per salvarsi dall’Iperinflazione del paese CHIUDO PARENTESI

Conclusioni

Come puoi vedere non gira tutto attorno alle notizie negative ed escludendo anche il prezzo delle cripto , che in questo momento è in fase Dump (termine tecnico che indica una discesa repentina verso il basso) che come dico sempre porta fuori strada dalla mass adoption, possiamo notare come la foresta stia crescendo in silenzio pur cadendo qualche albero.

APRO PARENTESI SUL PREZZO Proprio perchè il prezzo nel mondo cripto è solo uno specchietto per le allodole, e le allodole fanno sempre una brutta fine (nel piatto del cacciatore), devi sapere che il tasso di hash ha recentemente stabilito un nuovo massimo storico per l’ennesima volta negli ultimi mesi e pur diminuendo il prezzo di Bitcoin (ti ricordi le allodole?) CHIUSA PARENTESI

Ergo sicuramente cadranno ancora più alberi, ma molti di più ne nasceranno, ormai la geo politica sta cambiando notevolmente, e dobbiamo abituarci all’idea che il mondo si trasformerà presto, in bene o in male?

Se gli Stati Uniti o qualsiasi altro paese dovessero decidere di non volere la criptovaluta e provassero a vietarla, sono abbastanza fiducioso che non si riuscirebbe a farlo perché si tratta di un’innovazione globale e perchè i paesi di tutto il mondo userebbero le cripto per ottenere indipendenza economica da chiunque, quindi se qualcuno riesce ad inventare un tasto “disinventa” potremmo vedere la morte delle cripto.

Ricorda che spetta a noi decidere questa volta che mondo vogliamo creare e per farlo basterà scegliere semplicemente il decentramento.

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